Non solo olive, ma principalmente olive.
Non solo alberi, nè solo olive.
Nessun trattamento chimico, ma tanta vita.
Anche per questo, non è un oliveto: è la Foresta Oleifera delle Macchie.
Alberi: il Popolo in Piedi.
Alti, fieri, stabili, centrati.
Le radici protese verso il cuore della terra, e le chiome verso il cuore del cielo. In grado di trasformare e donarci quanto arriva dall’una e dall’altra dimensione, gli alberi ci osservano e percepiscono dall’alto dei loro eoni su questo pianeta.
“Gli alberi reggono il mondo”.
I veri proprietari degli Alberi sono gli Spiriti.
La nostra chimica può ben poco, in confronto alla forza degli Spiriti.
Se abbandoniamo per un poco le “forme pensiero” razionali e scientiste con cui siamo cresciuti, e ci avventuriamo nel mondo ancestrale dei miti, dei simboli, delle culture native, o anche, più semplicemente, iniziamo a guardarci profondamente intorno e dentro, a sentire l’intensità delle vibrazioni di Vita che ci circondano, scopriremo un universo di linguaggi, energie, creature, processi e fenomeni completamente inaspettato.
Credo di essere arrivata qui, dieci anni fa, proprio con questo intento: andare al di là delle “forme pensiero”, e incontrare gli Spiriti.
Per questo ho nutrito molte “forme pensiero”, ma nessuna è mai riuscita a dominarmi e a dominare il mio agire.
Il mio Viaggio con gli Olivi.
“Potali. Li devi potare”
“Concimali. Li devi concimare”
“Medicali. Li devi medicare (medicare! Per la mosca, la tignola, la fumaggine, la cocciniglia, la rogna….)”
“Devi rippare”
“Devi frangizollare”
“Leva tutta quell’erba. Leva tutti quei rami. Leva tutti quei cespugli…..”
C’ero quasi cascata.
Il bosco intorno continuava a guardarmi. Lussureggiante seppure mai potato, medicato, concimato, frangizollato…..
Incontrai l’agricoltura biodinamica.
“usa il corno letame, il fladen, il corno silice”
“sovescia”
“pota con la luna giusta”
“raccogli con la luna giusta”
“la tua fattoria è un organismo agricolo” (questa mi piacque molto).
Lessi molti scritti di Steiner, e mi colpì in particolare la pratica della lettura ai morti. E la sua concezione dei 12 sensi.
Il bosco intorno continuava a guardarmi. Lussureggiante seppure mai potato, medicato, concimato, sovesciato…..neanche con la luna giusta o sbagliata, e senza fladen, corno letame, corno silice.
Intanto gli olivi crescevano e abbondavano di olive ogni anno. Tanto che non riesco mai a raccoglierle tutte.
Olive un po’ più piccole e sane della media.
Quale media? Quella che incontro ai frantoi, dove piccoli e grandi produttori portano le loro olive.
Il 2014.
Gli alberi fecero cadere tutte le olive prima ancora di ottobre.
Non rimase niente.
Forse, mi dissi, sto sbagliando qualcosa.
Ma mi fù sufficiente approfondire un po’ la situazione per capire che la catastrofe aveva colpito anche assetti colturali molto diversi: non dipendeva dunque da me e dai bislacchi stili di conduzione che porto avanti.
Comunque, restai in attesa e osservazione: gli anni a venire mi avrebbero mostrato il da farsi.
La Foresta Oleifera
Oggi gli oliveti somigliano al bosco intorno: liberi, crescono tra tante altre piante e animali. Assumono forme inconsuete, si allungano e allargano, si sdraiano, o svettano alti.
Miriadi di uccelli e uccellini hanno colonizzato le chiome. Polli, anatre e tacchini pascolano allegramente avvicendandosi ai cavalli e agli animali selvatici.
Un quasi invisibile esercito di insetti lavora in silenzio, anche a livello di suolo e sottosuolo.
Spuntano funghi.
Gli animali hanno tracciato sentieri e camminamenti, che servono anche a noi e lungo i quali possiamo riconoscere curve di livello e vie d’acqua.
Quando non è tempo di olive, nella Foresta Oleifera possiamo raccogliere asparagi, erbe commestibili, more, rosa canina, e ultimamente anche funghi.
Le api vi trovano nettari e pollini, come molti altri insetti, pronubi e non.
Polli, anatre e tacchini integrano la loro dieta con la cascola delle olive, come fanno pure i cinghiali, contribuendo alla selezione della mosca.
Ma non solo: le deiezioni dei cavalli, lasciate indisturbate in superficie, attirano una miriade di insetti di cui molti animali possono nutrirsi; quando le condizioni di umidità e temperatura lo permettono, i semi di cui sono portatrici germogliano.
Quest’anno abbiamo ritrovato anche i pipistrelli. Una sola coppia, che speriamo possa riprodursi e tornare a trovarci. Faremo il possibile per rendere più facile la loro presenza.
Anche i rettili non mancano: raganelle nei periodi di maggiore piovosità, serpenti in quelli aridi e rospi a spaglio.
“Ma come, non fate niente?”
“E cosa fate?”
Cerchiamo gli Spiriti.
(La forficola che entra nell’oliva e mangia la larva della mosca. Il vento che asciuga. Le cince, i pettirossi e le ballerine che fanno il nido. I crespini, l’inula, i cardi. Il letame in superficie che germoglia….)
Gestiamo il pascolo dei vari animali: zone e tempi di permanenza.
Valutiamo se, quando e dove, è opportuno trinciare, e/o diffondere semi.
Valutiamo se, quando e come, è opportuno potare.
Decidiamo cosa far crescere e cosa no.
Sono ancora ben lontana dall’essere intima degli Spiriti. Ho ancora molto da imparare.
Intanto, raccogliamo olive.
“Quali principi vi guidano?”
(non intendo artificializzare, dominare, ma al massimo domesticare: rendere familiare. Tutto ciò che nasce e sorge da un processo biologico, vivente, è qualitativamente più intimo alla mia natura e garante della mia sopravvivenza di qualsiasi suo simile generato in laboratorio o attraverso artifici. E’ questo un presupposto che mi fa preferire certe erbe selvatiche a certi ortaggi coltivati, certi procedimenti colturali a certi altri, eccetera)
2) Non disturbare il suolo. Anzi, proteggilo.
(la vitalità del suolo è la prima garanzia di risorse nutritive per tutti gli esseri; non la sua sofficità né la sua areazione, ma in primis la sua vitalità)
3) Incrementa e gestisci la biodiversità.
(la biodiversità è portatrice di processi plurimi che interagiscono tra loro; i processi “patogeni” ne sono parte; se incremento la biodiversità, interagisco indirettamente con i processi “patogeni”. Gestire la biodiversità significa incoraggiare la presenza di tutte quelle forze e creature che si ritengono funzionali al biosistema che si sta allestendo, scoraggiando le altre. Non è un concetto statico, ma dinamico, sistemico e situato)
4) Supporta l’autonomia e resilienza naturale del suolo, di ogni creatura e di ogni biosistema
(non compiere azioni che possono creare dipendenza, o compine il meno possibile e solo per l’estremo indispensabile)
5) Intervieni solo per accelerare i processi naturali e per facilitare la tua interazione con essi, tenendo ben presente che questi interventi servono più a te che alle creature cui li rivolgi.
(potare, ad esempio, non serve all’albero, serve a te, per ottenerne tutta una serie di benefici. Ma della potatura ci siamo dimenticati il significato ultimo: dialogare con la creatura Albero, chiedere, utilizzando un linguaggio che sia comprensibile alla sua fisiologia e sostenibile dal suo metabolismo; se tale dialogo mira più ai risultati a breve termine che di medio-lungo termine, otterrà esattamente questo: i primi a scapito dei secondi)
6) “Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella” By Galileo Galilei.
(Non dimenticare mai gli Spiriti, i legami invisibili tra i fenomeni; non perdere mai di vista l’insieme mentre agisci nel dettaglio; guardati intorno, sempre, anche quando tagli l’erba o scacci un insetto fastidioso: non smettere di guardarti intorno e di percepire tutto quello che puoi, e sempre di più).
7) “Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia.” By Daniel Pennac
(non esistono creature buone e cattive: ciascuna svolge il suo compito nella sinfonia della Vita. Un BioSistema antropico nasce dalla nostra volontà come un formicaio nasce dalla volontà delle formiche. Se non ci sono formiche, il formicaio non c’è. Se non ci siamo noi, quel BioSistema non c’è. Assumiamoci questa responsabilità e cerchiamo di agirla al meglio perseguendo l’armonia, la sinergia, la Vita. Cerchiamo di conoscere quanto più profondamente e intimamente possiamo ogni Spirito, ogni energia con cui ci troviamo a interagire e su cui dobbiamo prendere decisioni. Cercando di distinguere le “forme pensiero” dall’essenza)
E l'olio?????
Inutile che vi annoi con indici di acidità e analisi chimiche.
Le condividerò, comunque, e saranno a disposizione.
Ma sò che potranno lasciare il tempo che trovano.
E che sarò più felice se vi stupirete del sapore, dei profumi, e di quello che il vostro corpo vi dirà.
Intorno a metà novembre avremo già compiute molte raccolte e frangiture, e saranno disponibili i diversi oli delle Macchie (non crediate che ce ne sia uno solo! ;-) per gli assaggi e, se vorrete, l'acquisto.
Ringraziamenti
Ringrazio la Permacultura, per averci fornito visioni e fonti in grado di sostenere questo "divergente" viaggio.
Ringrazio Francesco Quondam per non aver smesso di puntare il dito su quello che non va, nè di celebrare i piccoli e grandi passi compiuti.
Ringrazio Maria Luisa Bisognin e Elisabetta Dallavalle per la loro competenza, vicinanza e disponibilità, di cui cerco di non abusare per mero spirito anarchico (che voglio fare sempre un pò come mi pare), ma che sò bene essere le "basi sicure" senza cui non riuscirei ad osare.
Ringrazio gli Spiriti e i Deva, tutto ciò che vedo e soprattutto tutto ciò che non vedo.
Ringrazio Alberto, senza cui non avrei la forza di portare avanti questo viaggio, nè avrei modo di godere così pienamente di tutto questo.
Ringrazio Te che stai leggendo, per il coraggio con cui esplori strade non convenzionali di rispetto della Natura, della Vita e della Terra.