Le fioriture sono abbondanti, il tepore invita all'esplorazione e al volo, e le Regine, sollecitate dalle informazioni eccitate provenienti da esploratrici e operaie, depongono molte uova.
In breve, la popolazione delle famiglia aumenta. Il polline non manca per nutrire le cucciole, e molte api vengono impegnate nelle attività di costruzione della cera per lo stoccaggio del miele.
Un insondabile miscellanea di variabili si fà forma di bisogno: nuova Regina!
Abbondanza di cibo, incremento delle ore di luce, aumento della popolazione della famiglia, temperature in rialzo....
E qualcosa accade...qualcuno decide che è bene far nascere più fuchi (per le successive fecondazioni delle nuove regine), e così accade.
Qualcuno decide che bisogna preparare delle celle speciali per far nascere nuove Regine.
E così accade.
Operaie e nutrici iniziano ad allevare Regine.
Poi di nuovo il mistero, che 2 Regine in una stessa Famiglia non possono stare.
Che accade?
Qualcuna nasce e viene uccisa dalla precedente Regina; qualcuna nasce e uccide le altre; qualcuna raccoglie intorno a sè un gruppo di sostenitrici, e sciama. Oppure è la precedente Regina che, con le sue fedeli, sciama per cercare nuova casa.
Insomma, accade che palle di Api iniziano a girovagare.
Tutt'altro che a caso, ma a ragioni che noi ancora non comprendiamo.
Parlo di sciamature naturali, ormai solo raramente sostenute, osservate.
Più spesso gli apicoltori, ai primi cenni di sciamatura, rompono le celle reali e provvedono allo smistamento dei telaini, impedendo dunque alla Famiglia di scegliere le proprie Regine, affrontare il volo di sciamatura, eccetera.
Lasciamo che le nostre famiglie sciamino, consapevoli che questo implica:
- un costo economico, perchè molte sciamature vanno semplicemente via
- un aggravio di lavoro, perchè anche gli sciami che decidiamo di recuperare (come quello della foto qui accanto), sono difficili da prendere
- un vantaggio sanitario naturale, perchè le sciamature procurano un naturale blocco di covata (finchè la nuova Regina non viene fecondata non c'è covata in cui possa riprodursi la varroa) e una notevole caduta di varroa a causa della concitazione dei voli e del reciproco sfregamento delle Api.
Oggi...: "Sul leccio a 5 metri sopra il suolo raccogliendo sciame di api Questa è Pasquetta..."
Confidiamo che i tanti sciami che non recuperiamo possano ricolonizzare questo difficile mondo di preziose api.
Altri li recuperiamo, gli proponiamo un'arnia e una posizione, e attendiamo il loro verdetto. Di solito si trovan bene, e restano. Qualche volta capita però che non gli piace, e vanno via.
Fa parte del gioco.
L'apicultore naturale preferisce che le api si facciano la regina da sè, sciamino naturalmente, decidano dove vivere.
Preferisce non nutrirle di sciroppi, ma solo del loro miele, e per questo non ne raccoglie mai tanto, nè tutto, e lascia sempre scorte abbondanti.
Non turba lo spazio sacro dell'Alveare a meno che non sia indispensabile, e per questo affina le sue capacità di osservazione e lettura del comportamento delle Api fuori dall'Alveare: come volano, quante, in quali direzioni, se sono nervose, se portano polline, quanto il loro aspetto esteriore sia "in forma", eccetera eccetera.
E così, la nostra Pasquetta.