Introduzione.....
Infondo....si tratta di vita vissuta e voglia di condividerla, niente di più e niente di meno.
Iniziamo!!!!!!
Le Macchie News
01/2018
Cosa si fà alle Macchie di questi tempi.....
Proprio oggi abbiamo osservato le gemme dei Mandorli già gonfie.....si sà, loro sono tra i primi a voler fare primavera, e sembra proprio che siano impazienti. Cosa aspettarci, allora? Come gestire i lavori colturali? L'erba verde e folta ovunque comunque ci riempie il cuore di fiducia: comunque vada....finchè c'è vita c'è speranza!
Anche per questi andamenti, abbiamo iniziato alcune potature delle viti, trasformando i tralci recisi in talee.
Ogni tanto un'Ape ci raggiunge, portandoci il suo ronzio. Che tenerezza.....le temperature invitano le cucciole ad andare in giro, ma le fioriture sono ancora molto scarse.
Per fortuna avevamo lasciato abbondanti scorte a tutte le famiglie!
Abbiamo concluso la raccolta delle olive, e adesso provvediamo a prepararne un pò per la salamoia.
metto le olive in abbondante acqua, che cambio una o due volte la settimana. Aspetto 30-50 giorni, e poi provvedo a mettere le olive in una salamoia al 7-10% di sale marino integrale. Chiudo ermeticamente e aspetto qualche mese. Ogni tanto dò un'occhiata; un velo di muffa in superficie è normale e anche funzionale, l'importante è che le olive (che assaggio), non sappiano di muffa; in tal caso sciacquo tutto e ripeto.
Una volta pronte e addolcite, alla bisogna scolo le olive, le sciacquo e le condisco con olio e un trito d'erbe e aromi a fantasia: grani di pepe, prezzemolo, alloro, aglio, bacche di ginepro, peperoncino......lascio riposare qualche giorno e poi servo in tavola. Sono semplici e saporite.
Il liquido della salamoia lo utilizzo per cucinare al posto del sale.
Esistono ricette più raffinate e, se ne avete, sarò felice di condividerle.
Abbiamo provveduto a Montegemoli alla semina del farro, dell'avena e dell'orzo, che saranno pronti la prossima estate, e ora confidiamo in una buona stagione per il raccolto.
Intanto sono a disposizione il farro e i ceci dell'anno scorso, le cui scorte si stanno assottigliando ma insomma per ora ne abbiamo sia per noi che per la vendita.
Poi c'è la legna: c'è da andare a prendere quella tagliata l'anno scorso in bosco, quella seccata lì naturalmente, e preparare la nuova per l'anno prossimo. Un gran lavoro, anche parecchio faticoso, ma piacevole: si sta in mezzo agli alberi, si creano nicchie, si puliscono radure......Ne approfittiamo per creare o ripulire alcune zone margine, per fare spazio a certi alberi di nostro particolare interesse (come i corbezzoli), per potare gli alberi lungo la strada, per creare piccoli sentieri, eccetera.
In queste aree provvedo strappando l'erba (e altre svariate piante.....) e lasciandola sul suolo, magari tagliuzzate, oppure tagliandola e lasciandola sul suolo; a questo punto, se il suolo è in tempera e l'aiola non è un bancale rialzato permanente, decido se fare un passaggio con la forca fora terra oppure no.
Raccolgo poi altro materiale da pacciamatura in giro, come il materiale accumulato nelle fossette (fogliame, erbe in semi decomposizione, limo.....) e lo stendo sopra lo strato d'erba.
Intorno di solito ho sempre parecchie piante da pacciame, come tasso barbasso, marrobbio, sulla, eccetera. E' questo il momento in cui sfalcio e pongo nell'aiola.
Se penso di coltivare a primavera alti consumatori (zucche, zucchine, cavolini di bruxelles....), aggiungo anche un pò di "paciugo dei cavalli": il misto di fieno e letame che i cavalli lasciano in prossimità dei luoghi in cui mangiano.
Provvedo quindi a sparpagliare quello che chiamo "liquido attivatore", cioè un liquido self made che contenga zuccheri e microorganismi, come ad esempio: acqua, miele e pasta madre; acqua, miele e avanzi di tisane fermentati; acqua, miele e fervida; acqua, miele e lombricompost.
Le dosi sono omeopatiche. L'acqua è molta, ma il resto è poco poco, giusto per veicolare un'informazione senza rischiare di generare squilibri.
A questo punto, o pacciamo abbondantemente con paglia (10 cm) o qualsiasi cosa le assomigli (bene anche il fieno, ma siccome lo dò ai cavalli, preferisco pagliame, fogliame secco e simili, purchè a più lenta degradazione del materiale verde sottostante), oppure copro tutto con cartoni non stampati, che bagno abbondantemente (se non sono già stati bagnati dalla pioggia), e poi copro con paglia.
La paglia da sola può essere attraversata dalle erbe in ricrescita, e quindi o prevedo di utilizzare l'aiola in breve tempo, o prevedo di controllarla e rattoppare la pacciamatura finchè non partirò a colonizzarla con quanto mi interessa.
In questi casi, la piegatura dell'erba o il loro strappo anzichè il taglio, rallenta la ricrescita, ma nel primo caso ci fà perdere sofficità, mentre nel secondo ci fà perdere le funzioni utili delle radici. Come al solito....la scelta dipenderà dalle specifiche condizioni e dagli specifici obiettivi.
Il cartone garantisce un ottimo isolamento e una copertura duratura, ma non è l'ideale se intendo coltivare ortaggi a ciclo breve. Quando andrò a utilizzarel'area pacciamata col cartone, con un coltello ne aprirò lo spazio necessario e provvederò ad utilizzarlo come ritengo più opportuno, ricoprendo poi il suolo libero nuovamente con il cartone. In caso di piante spontanee particolarmente potenti e invasive, come gramigna e potentilla, che rischierebbero di soffocare rapidamente le mie piantine o i miei semi, il cartone è un'ottima risorsa. Una volta che le piantine saranno sufficientemente grandi da provvedere autonomamente alla luce solare che gli è necessaria, potrò rimuovere il cartone rimasto e lasciare solo la paglia: a questo punto, infatti, la ricrescita delle erbe spontanee non sarà più un problema serio, ed anzi farà solo bene.
Indipendentemente dalla strategia che ciascuno è solito mettere in atto, voglio sottolineare che l'utilizzo di biomassa organica diversificata è l'unica cosa che può garantirci la creazione di suolo in breve tempo (oltre ovviamente all'importazione di suolo bell'e fatto altrove), e quindi permetterci di coltivare anche su substrati particolarmente difficili e stressati, oltre chè di restituire al suolo quanto nel tempo gli sottraiamo attraverso la raccolta. Infondo, è esattamente quello che fà una foresta: mettere a disposizione una gran quantità di biomassa sotto forma di tessuti vegetali di ricambio, deiezioni, carcasse, eccetera. La vitalità microorganica non faticherà a colonizzare il banchetto, e trasmutarlo in cibo buono per le nostre piante.
Anche per questo nei sistemi che coltivo, prevedo la presenza di piante da pacciamatura: piante sia spontanee che coltivate a rapida crescita e produzione di biomassa, poco sensibili agli sfalci ma anzi di rapido ricaccio.
Dal momento in cui prepariamo così le aiole, una miriade di creature inizierà a godersi l'abbondanza, scavando pertugi e trasformando sostanze, a temperature e umidità protette dagli spessi strati di pacciamatura a lenta degradazione.
Di seguito un'immagine delle aiole così preparate, datata 5/01/2018; nello specifico riguarda alcuni terrazzamenti realizzati un pò di anni fà, sia con pietre che con liane, tavole di legno, ramaglia; non ci coltivavamo da un pò e quest'anno le stiamo riconolizzando, grazie anche all'aiuto degli Amici che ci hanno dato una mano!
Sul lato ovest è rimasta un pò di vegetazione erbacea: per il momento mi limiterò a tagliarla ogni tanto, ma non la tolgo poichè, essendo lievemente in pendenza proprio verso ovest, un poco di vegetazione mi aiuterà a evitare smottamenti e dilavamenti. Anzi: nei miei sogni c'è il progressivo accumulo di pacciame e quindi il ripianamento delle terrazze. :-)
I terrazzi a monte per ora non li tocco, perchè devo ancora capire cosa farci: ricadono infatti nell'area di lavoro per la raccolta di due grandi e fruttuosi olivi. Ci sto rimuginando. :-)
Per avere un'idea di cosa accade lasciando crescere le erbe spontanee quando le piante di nostro interesse sono già grandine, ecco questa immagine:
L'errore più comune (che anch'io ho commesso), è non preoccuparsi di ritardare la crescita delle spontanee quando si seminano o trapiantano le piantine....in questo caso è molto probabile che siano le spontanee a crescere più velocemente, soffocando le nostre pupille. Gestendo invece le piegature, gli sfalci e le pacciamature in fase di semina o trapianto, promuoviamo una crescita più lenta, che non compromette lo sviluppo delle nostre ortive.
Come ogni anno, da Novembre fino a Marzo, piantiamo qualche albero.
Per ora è stato il turno dei Pini da Pinoli.
Abbiamo piantato il primo 3 anni fà in una zona brulla, sassosa, molto scoscesa ed esposta a nord. Era alto 30 cm. Abbiamo cercato tra la vegetazione esistente (molto rada, a dire il vero), una nicchia che si prestasse a fare da protezione e incoraggiamento al piccolo albero.
Così, abbiamo scelto alcune Ginestre e un Elicriso come piante "nutrici" (l'una perchè azoto fissatrice, l'altro perchè molto aromatico e frequentato da insetti impollinatori, piccolo e discreto); abbiamo appena sfoltito le ginestre affinchè non soffocassero il giovane Pino, e le abbiamo lasciate subito a valle dell'impianto affinchè con le loro parti sia aeree che sotterranee contribuissero a trattenere intorno all'alberello acqua e limo di scorrimento.
Abbiamo aggiunto due rosmarini prostrati, uno a dx e uno a sx, per incanalare meglio l'acqua di scorrimento e attirare altri impollinatori, e accelerare, seppur poco, ma almeno un poco di più, la colonizzazione della vita in questa zona un pò tristarella.
Bhè....questo primo Pino sembra proprio cresciuto bene, e oggi sfiora il metro d'altezza.
Ecco la foto fatta il 5/01/2018:
E così, stiamo proseguendo: abbiamo seminato un pò di pinoli che, se germoglieranno, pianteremo nei prossimi anni, e intanto abbiamo piantato in questi giorni altri due piccoli Pini da Pinoli, uno alto 30 cm e uno alto 45 cm.
Ma passiamo ad altro.....
Ricetta di Stagione....insolita....: Chayote crudo julienne!
Il Chayote, o Zucchetta Spinosa o Zucca Centenaria, è una pianta originaria del Sud America, che in Brasile chiamano Chow Chow.
E' una rampicante che, in caso di autunni miti, si adatta bene anche da noi e produce frutti grandi come avocado o un pò di più; può avere la buccia più o meno spinosa e il gusto della polpa è a metà tra la pera e la patata.
I frutti si conservano come le patate: al buio e al fresco. Per riprodurla si sotterra un frutto a primavera, quando naturalmente germoglia. Anche le foglie e il cuore del frutto interno sono commestibili.
L'inverno muore la parte aerea, ma se non gela la parte sotterranea e l'area viene tenuta pulita, la primavera successiva ricaccia, rigenerando una nuova pianta.
Ha appena 19 calorie per 100gr, la polpa e il seme sono soprattutto ricchi di amminoacidi, vitamina C, ma soprattutto vitamina B9, essendone una delle migliori fonti vegetali. Ha buone quantità anche delle vitamine B6, B5 e K, ed è una discreta fonte di molti metalli, primo tra i quali lo zinco.
È usato in molte medicine locali per via delle proprietà diuretiche, antinfiammatorie, ipotensive. Nel mondo occidentale è indicato per la pulizia dei reni, nelle diete per diabetici, per la formazione del feto nelle donne in gravidanza, ed è ritenuto un alimento con proprietà antitumorali.
Cruda conserva tutte le sue proprietà al massimo grado; sbucciata e tritata a julienne, condita con olio, limone e sale è davvero squisita, ricorda un poco il cetriolo. Se vi capita, provatela!!!!!
E se ritenete di essere in una zona climaticamente congrua, provate anche a coltivarla!
Ricetta di Stagione....tradizionale: cardoni trippati!
Sono economici, saporiti e gustosi , e si prestano meravigliosamente come contorno sfizioso.
Pulite le coste dei cardoni dalle parti verdi, e tagliateli a pezzi di 5 cm x 2 cm. Metteteli in abbondante acqua bollente salata e acidulata con un poco di aceto; fateli bollire da un minimo di 15 minuti a un massimo di un'ora, a seconda del livello di amarezza.
Di solito quelli che si trovano in commercio sono molto teneri, bianchi e dolci, e richiedono una bollitura breve; i nostri, non imbiancati e lasciati crescere liberamente, sono più verdi e ricchi di sostanze amare, e richiedono una bollitura un poco più lunga per essere appetibili dai palati più esigenti.
Mentre scolano, fate imbiondire in olio aglio schiacciato e qualche pezzetto di peperoncino in una grande padella in grado di accoglierli comodamente.
Non mettete troppo olio: non sono fritti, ma...saltati, rosolati....trippati, appunto.
Versate i pezzi di cardoni in un'insalatiera, infarinateli e girateli ben bene affinchè tutti i pezzi si infarinino. Quindi metteteli nella padella scuotendo un poco l'eccesso di farina, a fuoco vivo, e girate. Abbassate il fuoco e proseguite la trippatura, aggiustando di sale se necessario.
L'ideale è che diventino croccanti, ma sono ottimi anche se qualcosa và diversamente. Quando il sapore vi soddisfa, scolateli su carta assorbente (io utilizzo le buste di carta usate per il pane o per le verdure, che conservo in un cassettino in cucina).
Servite subito, da soli o in compagnia come nella foto.
E buon appetito!!!!
Tempo di Bilanci.....
Come sapete, la nostra Missione è "imparare a nutrire tutto ciò che ci nutre": la Terra (con le sue risorse primarie), le Piante, gli Animali, le Persone, le Attività Virtuose (cioè quelle che fanno bene alla Terra, alle Piante, agli Animali, alle Persone....).
Negli ultimi anni, anche grazie a tutti voi, abbiamo accumulato una molteplicità di esperienze e risultati importanti.
In questo angolo buffo e difficile, sia logisticamente che ambientalmente, in questi anni siamo riusciti a creare una miriade di nuove risorse alimentari, non solo per noi ma anche per un'infinità di altre creature.
Il non utilizzo di prodotti di sintesi nè veleni, a favore dell'utilizzo di risorse organiche interne al sistema; la non lavorazione del suolo; il mantenimento di isole di biodiversità permanenti; il presidio stanziale delle Api, eccetera..... ci hanno permesso di moltiplicare la biodiversità.
Tartarughe, Cervoni, Rapaci diurni e notturni, Rondini, Passeriformi, Anfibi.....sono solo alcuni esempi della molteplicità di vita che abbiamo visto aumentare in questi anni.
Ogni anno, ad oggi, Le Macchie e il nostro lavoro rendono possibili:
- 4 q.li d'olio extra vergine di oliva, in crescita
- 50 kg di olive per il consumo da tavola, in crescita
- 5 q.li di ortaggi, stabile
- 4 q.li di miele
- 50 kg di erbe aromatiche e medicinali, in crescita
- 1 q.le di di erbe e frutti selvatici, in possibile crescita
- 50 kg di frutta, in crescita
- 1400-1600 uova
- 1 q.le di carne
- 60-80 q.li di legna da ardere
- quantità imprecisata di biomassa erbacea e arbustiva, sia verde che secca
- quantità imprecisata di lombricompost
- 5 tonnellate di letame equino
- 150 kg di pollina
- 10 lt di fermentati Fervida
- 3 lt di tinture madri ad uso medicinale
- 5 lt di oleoliti
- 5 kg di detergenti e saponi
Tutto questo serve sia per il sostentamento del sistema che, dove possibile, per scambi, vendite e doni.
Per l'ottenimento di tutto questo, utilizziamo l'8% del territorio delle Macchie (zone 1, 2 e 3, per gli amici permacultori), suddiviso in 6 ha di coltivi (zone 1 e 2) e 2 ha a macchia di leopardo occupati dagli alveari e dalle zone in cui gestiamo il bosco e (zona 3); il restante 92% è lasciato alla sua evoluzione naturale, e comprende un'ampia zona 5.
E utilizziamo meno di 80 litri/anno di risorse petrolifere, comprensivi di gasolio agricolo, benzina, miscela, olio miscela e olio motore!
I fervida....ne facciamo pochissimi rispetto alle risorse disponibili. Il kombucha: sembra venir bene anche con tisane autoctone di rovo di moro e foglie di gelso, ma non ci stiamo dedicando abbastanza tempo da approfondire la questione.
Eccetera eccetera....insomma, si fà quel che si riesce.....e dove non siamo sicuri di quello che stiamo facendo, preferiamo darci tempo, studiare e osservare meglio.
L'incremento della biodiversità spontanea è legato a 4 principali fattori strettamente interconnessi e reciprocamente influenti:
1) attivazione di nuovi circuiti trofici
2) creazione di nuovi habitat (zone margine, isole di biodiversità, ecc.)
3) nessun utilizzo di pratiche ostacolanti la Vita della flora e della fauna spontanee, come ad esempio aggressione del suolo, uso di pesticidi, eccetera
4) incremento dell'impollinazione
La fertilità dei suoli presidiati è sostenuta da un mix di pratiche che ogni anno miglioriamo: pacciamature, coperture vive e sfalci, pascolamenti a rotazione (recinzioni alimentate ad energia solare), lombricompostaggio, compostaggi di superficie, consociazioni e successioni, diffusione delle leguminose spontanee e autoctone, e soprattutto, nessun disturbo del suolo che possa interferire negativamente con il suo bioma.
Per ottenere questi risultati, tutte le risorse che siamo riusciti a veicolare attraverso il sistema, le abbiamo reinvestite nel sistema stesso, per dotarci delle competenze e degli strumenti migliori per poter offrire alla Terra in primis, e a tutta la Comunità, sempre più prosperità.
Le cose da fare per migliorare sono ancora tante, ma intanto siamo davvero soddisfatti!!!! E l'apprezzamento di chi ci conosce e ha assaggiato i nostri cibi ci incoraggia ad andare avanti con sempre più responsabilità.
Grazie a questo apprezzamento, abbiamo ad esempio potuto dotarci di un elettrificatore solare, e proseguire i lavori per la realizzazione di un piccolo invaso; abbiamo potuto acquistare da un contadino artigiano una forca foraterra a doppio manico bella robusta, e tante altre piccole grandi cose che ci aiutano nella vita di tutti i giorni.
Rete del Cibo
Il Miele di Macchia Mediterranea delle Macchie è in esaurimento, ma ne abbiamo ancora un poco, il costo è di Euro 16,00/kg ed è diposnibile in confezioni da 250 gr (4 euro) e 125 gr (2,20 euro).
Informazioni su come produciamo il nostro Miele qui: http://agricolalemacchie.weebly.com/il-miele-e-le-api.html .
Se pensate di approvvigionarmi di arance, agrumi e altri prodotti, vi consiglio di valutare il Progetto Saja, che spedisce in tutta Italia a prezzi accessibili. Per informazioni su questa realtà: http://www.saja.it/
Per quanto riguarda farina e pasta, noi ci forniamo dall'Azienda Agricola Bio Floriddia (http://www.ilmulinoapietra.com/), che offre anche legumi, cereali e prodotti da forno.
Non mancano comunque altre realtà virtuose in ogni territorio, e sarò felice di condividere ogni segnalazione referenziata!!!!! :-)
...e mi sa che vi ho rincitrullito abbastanza!!!!!
Un abbraccio grande dai Boschi delle Macchie e da tutti noi!!!!! Vi auguriamo con tutto il cuore buone giornate, buoni sorrisi e buona Vita!
E se vi andrà di raggiungerci e scuriosare nella Dispensa delle Macchie, avvertiteci al 349 5508509, e le calorie consumate durante la passeggiata
ve le reintegriamo volentieri ! ! :-)
Se non sei ancora iscritt* a Le Macchie News e desideri farlo, questo il form:
Sarà un modo per sapere cosa combiniamo e restare in contatto anche a distanza.
Potrai cancellarti in ogni momento.
Per altre informazioni su Le Macchie News: Le Macchie News
Agricola Le Macchie
Agricultura Familiare
Loc. Le Macchie
Castellina Marittima (PI)
+39 349 5508509
(se non rispondiamo mandate sms!)
www.agricolalemacchie.weebly.com