Ci son le olive da guardare, per organizzare la raccolta. Quest'anno le olive son cadute, affrante dagli insetti e da chissà cos'altro. Inverno troppo mite, tanta pioggia, estate umida....
Un respiro profondo, e abbiam fatto i conti con la resa. E ringraziato gli alberi, che se han deciso di far così, avranno avuto le loro buone ragioni. Ci organizzeremo, come ci siamo già organizzati, di sopravvivere grazie all'abbondanza e non alla specializzazione.
Ci son gli orti da rinnovare.
Le colture estive abbandonano pian piano le aiole, ed io le seguo con le semine e i trapianti per l'autunno e per l'inverno.
Iniziati dunque a luna calante di settembre i trapianti di cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo romano, broccolo, cipolle, le ultime insalate. Meglio che le piante sian già attecchite quando si scatenano le limacce, con l'umido crescente.
Oggi infatti son già grandine, le piante, e reggono meglio gli attacchi.
E poi carducci di Gobbo e di Carciofo, generosi e buoni per occupare spazi e migliorare suoli, che con il loro "effetto albero" e i loro fittoni caparbi, fanno bene alla salute nostra e ai terreni argillosi.
L'amica Silvia dell'Oasi Lipu Santa Luce me ne ha donati di antichi, coltivati dalla sua nonna e prima ancora dalla nonna della nonna, ed io in questi giorni li ho piantati.
E poi le semine: rucola, bietole, crespino, carote selvatiche, sulla a bordura, meliloto negli angoli (da semi autoprodotti) e porri.
Con la pioggia i bancali rialzati e pacciamati son pieni di Vita. Quella indotta direttamente da me, e quella selvatica.
Sfalci e pulizia
Tante Erbe, meraviglia di verde e tripudio d'abbondanza. Non di tutte conosco origini e segreti, ma pian piano voglio impararli.
Scelgo con cura quelle da togliere, con le amiche cesoie, recidendo alla base.
Le Erbe che sò buone da mangiare (crespino, farinello, romice, carota selvatica, piattello, cicoriette...) o da farci medicamenti, le taglio e le porto in cucina.
Le altre, le faccio pacciamatura o le lascio in campo, se mi sembra possano far bene alla Terra o alle Api o a altre Creature.
Quelle che proprio vorrei scoraggiare, o che hanno semi e non desidero si riproducano negli orti, le taglio e le metto nel recinto delle anatre.
Intorno casa ci siam limitati a tagliar l'erba nell'immediato intorno del marciapiede (per camminare, aver tavoli e accesso agli alberi da frutta, aver pacciame per la semina degli alberi da frutto, ecc.), e intorno alle piante spontanee importanti: Inula, Cardo Giallo, Verga d'Oro, Romice, Melissa, Finocchietto Selvatico, Malva, Nepitella.
Ogni mattina, visito gli orti con tre cestinelli. In uno metto limacce e bruchi che poi porto ai polli e alle anatre; in un altro metto le spontanee che voglio utilizzare in cucina o per i medicamenti; in un terzo le verdure coltivate pronte al consumo.
Lo sfalcio di arbusti e altro, a mucchio, che poi metto nelle zone dove voglio creare suolo, o uso per paccimare tagliando a pezzetti.
Ma questo è il tempo anche di raccolta in altri ambiti.
Mandorli e Melograni stan dando i loro frutti.
Così, sistemo, risistemo e siglo quanto raccolto e autoprodotto, per varietà e periodo di smina.
Ottobre alle Macchie è anche tempo di Api : visitiamo gli apiari per monitorare lo stato di salute e vitalità delle famiglie, valutare se e dove è possibile raccogliere ancora un pò di miele, invernare.
Abbiam raccolto l'ultimo miele possibile dell'anno: un millefiori dorato, dolce. Raccogliamo solo se e dove è possibile, lasciando ad ogni famiglia, almeno 30 kg di miele per far fronte alle ultime raccolte e all'inverno. Solo osservando e ascoltando i ronzii, possiam capire se le famiglie stan bene o se c'è qualcosa che non và.
Una famiglia è piccola e sparuta, poco vitale. Abbiam guardato dentro e la Regina c'è. Nessuna traccia nè in nido nè in covata di malattie importanti (peste, elevato attacco di varroa, parassiti altri, etc); abbiam quindi richiuso senza prelevare neanche un telaino di miele.
A tutte le famiglie abbiam ristretto le porte di ingresso, per evitare saccheggi o ingresso fortuito di altri predatori.
Ottobre è anche tempo di preparazione dei trapianti per gli arbusti, gli alberi da frutto e le viti.
E dunque prepariamo le buche. 200 buche abbiam fatto l'anno scorso, e altrettante ne stiamo facendo per quest'anno. Le talee son pronte: viti, mandorli, fichi.
Per ora non si sente ancora, ma il freddo potrebbe arrivare nel giro di uno o due mesi. Mettere la legna tagliata l'anno scorso al riparo, bella accatastata, che quando serve e piove forte la possiam trovare comoda e asciutta. Anche ramaglie e cartoni li mettiamo da parte al riparo, come "accendini".
Iniziamo anche a predisporre gli spazi per le scorte alimentari nostre e degli animali, che se capita tanta neve, potremmo rimaner isolati per due-tre settimane.
Così, ottobre scorre. Le anatre son contente e sguazzano nelle pozze. I cavalli iniziano a mettere il pelo invernale, i polli fanno la muta.